Il significato letterale è “trans per trans”.
È una sigla coniata allo scopo primario di esporre in breve la preferenza da parte di persone trans verso altre persone trans nell’ambito del dating, dal vivo e online. Per molte persone, tuttavia, le motivazioni e i significati che portano ad associarsi a questa etichetta vanno oltre, fino anche a non comprendere per nulla, le relazioni romantico-sessuali. Si può preferire la compagnia di altre persone trans per amicizia, condivisione artistica e di saperi e alleanza politica.
Decentrare le persone cis dalla propria vita affettiva, comunitaria e politica, può essere una pratica di resistenza e di celebrazione che molti gruppi oppressi sperimentano come efficace e bella.
Quali sono le motivazioni che ci muovono ad attraversare questa pratica? Noi le abbiamo raggruppate in tre categorie:
Lo scopo non è quello di “autoghettizzarci” o di escludere qualcuno, come spesso si sente dire. Il T4T è l’azione positiva del dare cura e spazio a persone e a relazionalità che la cultura dominante ci insegna invece a ritenere meno valide e importanti.
In un mondo in cui avere una relazione affettiva con una persona trans è considerata una curiosità su cui fare battute, un problema da gestire se non proprio da risolvere, un mero divertissement antropologico o una perversione, il T4T è un modo per dire: e invece no!
Significa: noi daremo un valore prioritario, nelle nostre vite, a quelle relazioni che voi cis marginalizzate e opprimete. Vi faremo vedere che sono tutto quello di cui abbiamo bisogno e anche di più. Che ci bastano, e avanza anche qualcosa per trasformare il mondo.
C’è anche chi vive il T4T per motivazioni molto “pratiche”, che però non sono meno politiche di quella appena esposta. A volte, il T4T è una necessità di protezione dalla violenza del cispatriarcato.
In contesti sociali in cui il livello di oppressione non consente di immaginare relazionalità minimamente sicure con persone cis, il T4T diventa una scelta obbligata per non esporsi a quella violenza, o quantomeno per accedere a strumenti per contenerla.
In quei casi il T4T diventa allora una forma di separatismo necessario alla sopravvivenza, che non ha per forza un sapore celebrativo o gioioso. È un sollievo, più o meno momentaneo, dalla paura. E ciò merita altresì il dovuto riconoscimento.
Anche non parlando di casi in cui la motivazione esclusiva è il bisogno, dobbiamo riconoscere che per la maggior parte di noi il T4T è utile alla cura di noi stessə.
Un esempio è il bisogno di rispecchiamento, di sentirci vistə e capitə. E, anche se abbiamo famiglie e amici e contesti di lavoro accoglienti, la nostra esperienza di genere è più facile che venga compresa sufficientemente a fondo solo da altre persone trans. E, se siamo capitə meglio, possiamo essere supportatə meglio nei nostri percorsi di transizione o in altri momenti di vulnerabilità delle nostre vite.
C'è anche chi, non tanto per bisogno personale o per principi morali o politici, semplicemente trova che tendenzialmente le altre persone trans siano più belle, interessanti e piacevoli delle persone cis.
La ciseteronormatività nella quale viviamo ogni giorno non impone solo una morale, ma anche un estetica stucchevole ed esasperante, nei modi di fare e di essere. Nel T4T riusciamo a sperimentare con maggiore spontaneità la rottura di questi canoni estetici.
Come persone trans è difficile rimanere impassibili davanti all'unicità dei nostri siblings: delle nostre attività anticonvenzionali, dei nostri look sovversivi e dei nostri funzionamenti divergenti. Insieme possiamo condividere questa meraviglia.
Il T4T è anche una scelta di gusto, nella quale scegliamo di spendere il nostro tempo e le nostre energie con persone che troviamo bellə, senza nessun fine ulteriore. E diciamocelo, noi persone trans abbiamo il vizio di essere molto bellə, dentro e fuori! Ci meritiamo che la nostra bellezza venga vista e celebrata dalle persone che meglio possono farlo.
Per noi e per la maggior parte delle persone con le quali parliamo delle nostre esperienze, la nostra pratica è permeata di tutti questi aspetti: quello dialetticamente negativo di separatismo, protezione dal mondo, resistenza e condivisione del dolore, e quello invece positivo di attivazione, rivolta ed esternazione di rabbia e gioia.
Vogliamo un T4T che ci guarisca nell’intimità di un nido solo nostro e che ci conduca nel mondo a lottare insieme. In tutto questo processo, vogliamo anche celebrare le nostre esistenze, godere di noi stessə e non lasciarci solə.